MATRIMONI AMARI - prima parte

Matrimoni per amore, matrimoni per forza, ne ho visti di ogni tipo, di gente d'ogni sorta ….”

diceva il buon Fabrizio De Andrè

Anche io come il gigante genovese ho qualcosa da dire sui matrimoni:

Tutto inizia dal terrificante momento in cui appare nella tua cassetta delle poste quell'orribile busta pergamenata foriera di disgrazie: la partecipazione. Peggio di qualsiasi multa o cartella di equitalia, essa spicca tra bollette e pubblicità come una bella ragazza in un bar di periferia.

Quello che passa nella tua testa nelle due ore successive al ricevimento della infausta missiva è degno della trama di Matrix.

Il primo pensiero che si affaccia nella mente del malcapitato è la somma di quanto questa busta inciderà nel bilancio dei mesi successivi. Calcoli veloci come nemmeno Turing sotto acidi sarebbe in grado di effettuare .... piccoli sogni che svaniscono in un solo momento … nuovo notebook, cellulare con vetrino integro, pasta comprata in un supermercato vero, ahhhh i sogni.

E poi, fammi vedere chi diamine è ad avermi fatto questo....ma daaaaaai, perchè? Non siamo poi così amici....(e questo lo si pensa anche se si tratta del tuo coinquilino dell'università che al contempo è il cugino con cui sei cresciuto che si sposa con la tua migliore amica).

Ma dopo la prima fase di sconforto e dopo aver assunto un'abbondante dose di zoloft finalmente si pensa con lucidità; ed è allora che il piano B si affaccia all'orizzonte quale panacea risolutiva: la scusa. Io posso definirmi un semi-professionista delle bugie pre-matrimoniali avendo subito nel corso dei lustri ben 5 morbilli, 4 pertossi, impegni di lavoro impellenti, morti improvvise di nonne (facendo un rapido calcolo credo di aver avuto 17-18 nonne), lavori urgenti in bagno, una decina di coliche renali etc. La mia povera nonché sanissima gatta Margot ha dovuto simulare anch'essa malori di ogni tipo per giustificare la mia assenza dai matrimoni. Grazie cucciola.

 

Non so se si era capito ma non amo i matrimoni.

 

Nonostante questa mia ritrosia e le 1256 scuse inventate nel tempo, anche io mi sono dovuto sottoporre qualche volta a questa insensata tortura.

Tutto comincia con la scelta dell'abbigliamento; qui iniziano anche le differenze tra uomo e donna: l'uomo fa subito un rapido check del vestiario in suo possesso con la viva speranza che qualcosa di non particolarmente liso o troppo antico possa ancora contenere il proprio corpaccione ormai deturpato dalla pinguedine; ok, la camicia ce l'ho, uso quella grigia comprata per il battesimo di Giulio 3 anni fa, abito, si abito ok, posso anche scegliere tra quello marrone del matrimonio di Sandro o quello nero che uso per le riunioni d'ufficio. Scarpe no problem, quelle nere senza lacci, al massimo le faccio risuolare, e una bella cravatta, al massimo me la faccio prestare da mio fratello. FATTO

La donna no, niente di ciò che è in casa e/o già in suo possesso sarà mai preso in considerazione per un matrimonio; metti che qualche cugina di terzo grado ricordi che quelle calze le aveva già usate per andare alla messa di Natale di due anni prima. Sarebbe un dramma.

Quindi pacchetto nuovo e pacchetto completo: gonna, camicia, giacca, giaccone, calze, intimo (che non si sa mai), scarpe, borsa e berretto. Tutte cose che non useranno mai più.

Spesa uomo: 0

Spesa donna: 1000/1200 euro

Sappiatelo donne, i Vostri uomini bevono ai matrimoni per dimenticare quanto avete speso per il Vostro abbigliamento. FidateVi. E sopratutto, comprendete.

Ed è così che arriva il giorno del dramma (sposalizio)

Si comincia all'alba (non solo gli sposi) perchè la prima operazione è lavare la macchina in quanto una legge non scritta ma tassativa è quella che per andare ai matrimoni la tua macchina deve essere linda, anche se trattasi di fiat duna ammaccata.

Seconda operazione la ricerca della bustina dove inserire il volontarissimo obolo per gli sposi. Ti rechi al tabacchino e sei costretto ad acquistarne 10, perchè meno non si vendono, quasi volesse essere un orribile augurio a partecipare ad altri matrimoni; prendi una delle buste e, evitando che le lacrime bagnino la carta, inserisci la cifra ottenuta dopo ricerche di mercato che nemmeno professionisti di budget e marketing sarebbero in grado di comprendere.

 

Ed eccoci presso la chiesa preposta ad ospitare lo spettacolo o meglio, ed eccoci in prossimità della chiesa, visto che per trovare un parcheggio dovremo fare chilometri.

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