MATRIMONI AMARI - seconda parte

Arrivati in chiesa si attende il clou dell'evento ovvero l'arrivo della sposa (diciamocelo, dello sposo frega nulla a nessuno); nel corso degli anni si sono viste spose arrivare con i più disparati mezzi di locomozione: fiat 500 del 1954, bentley, motocarrozzelle, limousine, zucche trasformate in carrozze (ma forse era un film), tutto purchè originale.

Ed eccoli i veri attori dello spettacolo: la comparsa nel proprio abito scuro (fumo di Londra gli hanno detto) e la star impacchettata in un improbabile miscuglio di carta velina costato come un appartamento in via Montenapoleone e che mal nasconde i difetti di un fisico infelice nonostante mesi e mesi di privazioni.

Ed ecco che si entra in chiesa: quello che succede all'interno non è dato sapere ad un uomo, perchè un uomo vero non entra mai in chiesa. Quello che so è solo un vago ricordo risalente alla adolescenza quando ancora vigeva l'obbligo di presenza.

Recenti studi effettuati dall'Istat dicono che le presenze femminili si attestano al 97% se non si contano i minori di 12 anni; percentuali che non si avevano nemmeno durante le marce femministe e non si hanno in ristorante durante la festa della donna.

Gli uomini invece sono tutti nel piccolo piazzale della chiesa riuniti in piccoli gruppi per discutere di auto e calcio; sono meravigliosamente semplici i maschietti. Ogni tanto qualcuno prova ad esprimere una parere sulla nuova legge elettorale, tanto per distinguersi, ma il gruppo tende ad isolarlo. Ha attentato alla tranquillità dei discorsi che per consuetudine si fanno ai matrimoni.

Visto il protrarsi della messa i gruppetti tendono a spostarsi nel vicino bar per la felicità del proprietario che in poche ore incassa più di quanto incassato nel resto della settimana; un consiglio per gli sposi: mettetevi d'accordo con i baristi, vi deve una percentuale sugli incassi.

Finito lo spettacolo del matrimonio, finalmente ci si può recare nel luogo preposto al clou dell'evento: il pranzo pantagruelico.

Arrivati al ristorante, che chiameremo con l'ipotetico nome di “Su Gologone” (se si è fortunati), i circa 300 invitati, uniti dall'unica sfiga di conoscere almeno uno dei due beoti che si sposano, vengono accolti da uno stuolo di camerieri portatori sani di sorriso forzato (sanno quello che succederà nelle successive ore) che offriranno come prima cosa una bevanda improbabile che chiameranno cocktail di benvenuto; da anni mi chiedo cosa contenga questa sicuramente insalubre bevanda dai colori innaturali che vanno dal rosa confetto stantio al celeste mare contaminato. In ogni caso, qualsiasi colore abbiano, hanno tutti il sapore di colgate misto a marmellata di ciliege ….. ma con le bollicine.

Ed eccoli qui, tutti insieme, i pazienti invitati divisi a seconda della loro appartenenza al gruppo amici dello sposo o della sposa. Ben presto questi gruppi varieranno fino ad offrire a chi li osserva tre gruppi ben distinti: le donne, gli uomini e gli orribili bambini.

Gli uomini, nella loro beata semplicità che mal cela il desiderio di essere da qualsiasi altra parte, riprendono velocemente i discorsi interrotti al bar e la ricerca di qualsiasi liquido alcolico che possa rendere più sopportabile quella cloaca di gente urlante e festante. L'ultima volta che ho dovuto sottostare a questa inopportuna nefandezza ricordo di aver bevuto un qualcosa che mi hanno successivamente descritto come alchermes. Mah! Sono uno che si accontenta.

Le donne invece sono nel loro habitat naturale e nella loro forma più sgargiante, avvolte da vestiti dai colori più assurdi. Solo durante i matrimoni ho sentito parlare di lilla, canna da zucchero, solidago, uovo di pettirosso, eliotropo o uva americana. Io ero fermo a giallo, rosso, blu e poco altro. In ogni caso, impacchettate nei loro gusci contenitivi, e con le loro sgargianti cofane, sfornano sorrisi che nemmeno avessero vinto al superenalotto. Attenti uomini, quando le donne sorridono così non è mai un buon segno: stanno spettegolando e di sicuro non parlano bene di Voi.

Cosa certa è pero che anche in questo caso i maschietti sono soggetti secondari delle attenzioni femminili; con rapidissimi zoom sulla fauna femminile sono in grado di determinare cose che nemmeno un radiologo in 30 anni di carriera: Tizia è ingrassata, Caia ha la panciera (in effetti i matrimoni sono la sagra degli indumenti contenitivi), Sempronia ha un nuovo fidanzato, Pincopallina ha le stesse scarpe usate nell'ultimo matrimonio a cui è stata e così via.

Ci sono proprio tutti: parenti che non vedevi da lustri (bei tempi), almeno una ex fidanzata col suo nuovo fidanzato (più alto, bello, ricco e simpatico di te), le tre persone che più odi nel mondo e numerose persone che ti faranno sentire in colpa per non averle riconosciute.

E poi c'è lui, il personaggio migliore della festa, l'amico dello sposo, un mattacchione che vive ormai da diversi anni all'estero e deve recuperare tempo e amicizia; lo riconosci subito, ha una moglie carina e robustella e un abito vintage celeste o marrone scuro con una cravatta variopinta. Stai lontano da lui. Vincerà di sicuro la gara a chi beve di più.

Una delle costanti dei matrimoni per noi singles è la parente anziana e rompiballe che ti interroga sui tuoi propositi di vita futura con la tipica domanda: e tu, quando ti sposerai? Panico vero....e ora cosa rispondo?.....come faccio a spiegarle che le donne non mi cagano? Ho trovato negli anni una perfetta risposta: cara zia, sono gay. Il panico si sposta verso la parente anziana che simula una finta richiesta di attenzione da parte di qualcuno e va via per riferire agli altri parenti l'ennesima delusione che ho regalato alla famiglia. Ma almeno.....finite le domande.

Alle 15 circa parte il pranzo inizialmente previsto per le 13. Saranno 5 ore difficilissime in cui 8/900 portate si alterneranno nelle tavolate con la velocità di un bradipo zoppo con le coliche renali.

Sarà un mio limite ma tanti dei piatti che presentano ai matrimoni mi lasciano perplesso, non ne riconosco gli ingredienti e quindi evito di ingurgitarli. Di fianco però ho sempre un parente espertissimo di cibi compositi che critica ogni portata con termini tecnici che nemmeno Vissani; ma porca di quella miseria, il tuo pranzo migliore degli ultimi mesi è stato la frittata di cipolle e rompi i coglioni per quello che ti prepara uno chef? Dannata real tv.

Finito il pranzo all'ora del telegiornale di rai 1 inizia il rumore prodotto dal gruppo musicale: musicisti diplomati alla reale accademia musicale di Mosca costretti a suonare musica vietata anche nelle peggiori balere emiliane. Tristezza infinita. E tristezza infinita anche il tentativo dei commensali di esibirsi nelle perigliose difficoltà del ballo del qua qua e della macarena.

Tutto quello che succede in seguito non mi è dato sapere in quanto ho il meraviglioso vizio di sparire quando appare la musica. Finalmente si torna a casa.

 

E vissero felici e contenti. Vaffanculo.

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