IL PRIMO APPUNTAMENTO parte prima

Sudore, ansia, ripensamenti, paura, delirio.....no, non è il racconto di un parto né di una guerra all'arma bianca, è solo l'elenco di alcune sensazione che precedono un primo appuntamento.

Poche situazioni di vita sono così provanti per l'uomo quanto il dovere affrontare il primo approccio con una donna; forse solo preparare la lista del fantacalcio mette alla prova maggiormente i neuroni maschili.

Serve una strategia vincente e, almeno per quanto mi riguarda, raramente questa strategia si rivelerà vincente. Non valutiamo quasi mai il potere dello zerbinismo indotto dalla donna. Affrontiamo una guerra contro l'esercito più preparato del mondo armati di fionde e petardi.

Primo essenziale aspetto da gestire con estrema cura è quello dell'igiene ... della macchina; via ogni segno di sigarette, pulizia approfondita di interni, esterni, motore e bagagliaio con particolare cura per gli odori che la stessa dovrà emanare; ovvia mossa spendere un patrimonio in arbre magique per creare quel piacevole connubio tra orto botanico e sigarette.

Un consiglio: cancellare dall'autoradio radiosportiva. Puntare su cantautori inglesi tristi e sofferenti, per mostrare la nostra falsa sensibilità sentimentale. Sarà una sofferenza, la cosa più allegra che ascolto generalmente è Chopin, ma per una donna si fa anche questo.

Ovviamente particolare cura dovrà avere l'igiene personale; un uomo che si rispetta, a ridosso di un appuntamento, concentra la propria attenzione igienica nella zona equatoriale del corpo, così, perchè vogliamo essere ottimisti e positivi.

Una volta lavato, sbarbato e reso presentabile, si passa a quella che chiameremo inondazione olfattiva: il profumo. Tutti sanno che le donne amano un uomo che usa artifici odorosi quindi è d'uopo cercare un aroma che ci avvantaggi; non essendo bravi nello scegliere il giusto profumo, ci si baserà essenzialmente sul nome che deve essere vincente e convincente: tiger musk, lion essence, cobra purfam, qualcosa da maschio alfa insomma.

Gli aspetti da valutare sono tanti e ricchi di incognite e trabocchetti; il primo è legato al luogo dove cenare/pranzare: come sceglierlo? In genere il primo criterio che usa l'uomo (o forse solo io) è quello di immaginare il luogo che più si avvicina ai gusti dell'accompagnatrice. Questo criterio è troppo difficile da attuare, nell'equazione donna/luogo ci sono troppe x e noi non siamo John Nash. Ritentiamo con altro.

Una cosa alternativa ed etnica? Non scherziamo, magari ci tocca mangiare con strumenti che non saremo in grado di gestire se non con pessime figure. Alla fine la decisione migliore è sempre quella di andare nel locale più costoso tra quelli che possiamo permetterci. Apprezzerà la nostra volontà di viziarla? No, mai. Ma in ogni caso avremmo comunque sbagliato. Tanto vale farlo con classe.

Altro aspetto di cui tenere conto, anzi, elemento essenziale, è quello che le donne chiamano “dress code”. Per anni ho creduto fosse un drink, dannata ingenuità maschile.

Come vestirsi? Ammetto di essere una persona che poco si interessa del proprio abbigliamento, legato in genere a principi di base semplici: cosa ho ancora di pulito e stirato e cosa riesce a contenere comodamente il mio corpaccione ormai poco tonico. Propendo in genere per cose semplici, un jeans ed una polo (Nino D'Angelo ci ha costruito una carriera). A questo punto bisogna dare attenzione solo all'abbinamento dei colori; e qui, inevitabilmente, deve intervenire un'amica che lavora in qualche negozio di abbigliamento che chiameremo Sandra.

 Ed eccoci qua, puliti, sbarbati e straprofumati, pronti all'inizio della battaglia di conquista. Appuntamento alle 20 uscita di casa alle 19. Perchè? Non sia mai che insorga qualche problema lungo il tragitto di ben 800 metri. Sarà una lunga attesa ma noi siamo pronti a tutto pur di arrivare al nostro scopo.

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